25/08/10

VENETO INFAME


A metà settembre a Padova ci sarà “Sguardi – Festival del teatro contemporaneo veneto 2010”. “Sguardi” nasce dalle povere ceneri del precedente “Teatri delle mura”, festival affossato da una giunta comunale di centrosinistra che sulla cultura segue le direttive della confcommercio.
I nomi in cartellone sono quelli delle solite compagnie teatrali venete che da anni sopravvivono con fatica in un territorio devastato, che del teatro non sa che farsene. L'unica possibilità di crescere economicamente e artisticamente sarebbe quella di uscire dal veneto e proporre i propri lavori nel resto d'Italia. Anche se è molto difficile, e in molte parti d'Italia la situazione sociale non è meno grave di quella nordestina, uscire è l'unica salvezza. Ma sembra un'idea ancora impopolare.
Perciò ecco un festival che durante giorni feriali organizza spettacoli dalle 10 di mattina (suppongo per andare incontro agli appassionati di teatro che lavorano di notte) di compagnie che già da anni fanno spettacoli a Padova e dintorni. La possibilità di vedere Tam, Pantakin e compagnia, per chi abita in veneto, è continua. Che bisogno c'era dunque di questo “Sguardi”? Nessuno.
L'unico scopo della rassegna è di battere cassa. Prendere i pochi soldi che restano.
Non è un'accusa. Fate bene, cari colleghi. Ciò che critico è l'ennesima occasione mancata per un territorio che semplicemente non vuole cultura, socialità, comunità. Vuole solo soldi.


1 commento:

Unknown ha detto...

Caro Beppe, d'accordo su molte cose. Una sola cosa da specificare. Sguardi è una "vetrina" rivolta soprattutto (ma non solo) ad operatori di settore, che verranno in veneto a vedere spettacoli (anche alle dieci di mattina) proprio nel tentativo di "esportare" i lavori veneti - quelli che meritano, ma saranno gli operatori a scegliere - e permettere così un confronto reale tra il teatro "veneto" (virgolette d'obbligo) e il resto del paese. un confronto che è spesso mancato, per molti motivi su cui non mi dilungo, ma che sono certo conosci bene. Detto questo, l'iniziativa intende essere annuale, ossia un appuntamento fisso dove verificare lo stato di salute della produzione (speriamo la migliore) del territorio. Quanto alla cassa: beh, qui non si tratta di batter cassa, anzi. Pptv ha deciso di usare parte dei propri finanziamenti per proporre una simile iniziativa: come dire, un investimento?
credimi: penso che qualsiasi iniziativa possa essere utile per scuotere questa regione. e la Regione (con la R maiuscola, ossia l'Ente pubblico) sembra averlo capito.
Proviamo a crederci ancora un po'...
un saluto
andrea porcheddu