Sono un attore professionista ma a volte faccio letture molto ben pagate, sì, cagate, ma guarda che l'affitto di tre mesi ce lo tiro fuori.
Sono un attore professionista, dopo la fiction e qualche altra cagata vedi che lo spettacolo (lettura) me lo tiro fuori.
Sono un attore professionista, basta che ti fai un po' il nome e poi le amministrazioni aprono le corde dei finanziamenti.
Sono un attore professionista, gli agganci con gli stabili ce li hai per forza, e allora parte subito un progetto, che non importa cosa, ma se è uno Shakespeare, un Pirandello, un Goldoni, un autore contemporaneo magari svedese o finlandese o scozzese, allora vedi che qualcosa ti danno: fai dieci repliche, ma cazzo, pagate bene, come fosse lavoro.
Sono un attore professionista, faccio i casting ma non è tanto quello, perché i casting li conosco. Sta lì la differenza.
Sono un attore professionista, so distinguere il progetto politico da quello commerciale, e so benissimo che i progetti politici non portano da nessuna parte ammenoché tu non sia uno che si fa e si scrive tutto e c'ha pure gli agganci, ma allora di cosa diavolo stiamo parlando?
Sono un attore professionista, so che sacrifico la qualità e la dignità del mio mestiere alla possibilità di comprarmi un mac e un televisore hd. È una scelta. Io faccio questa scelta qui.
Sono un attore professionista. Il mio mestiere è nobile e delicato. Io sono un attore. Un uomo che consuma il proprio tempo per capire e rovesciare ciò che le persone pensano scontato, giusto, non reversibile.
Parlo con chi gestisce i cessi di Trenitalia. Trenitalia i cessi li subappalta a cooperative. Trenitalia non paga le cooperative abbastanza. Le cooperative chiedono i soldi alle persone che devono pisciare. Tu devi pisciare? Paga 70 centesimi.
Sono un attore professionista. Pago 70 centesimi. Che cazzo me ne frega?
Vaffanculo
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