19/10/09

LOCARNO


L'intercity Roma-Milano ha lo stesso odore di merda del regionale Parma-Milano. Questo può voler dire due cose: o tutti i treni che vanno a Milano puzzano di merda, oppure con un prezzo maggiore più che la velocità si compra la mancanza di puzza. Riflessioni inutili, seduto sopra il mio zaino nel corridoio del treno, proprio vicino al bagno. È sceso pure il sole perciò non posso nemeno guardare fuori dal finestrino. Poco male, penso. Finite le gallerie potrò evitare di guardare il paesaggio padano, i filari di alberi che segnano i campi, i cavi dell'Enel, i confini tra la mia nebbia e la tua. I confini tra la mia nebbia e la tua. Inizio a pensare a due bresciani che si mettono a litigare sulla nebbia.
- Guarda che la mia nebbia arriva fino a qua dove sto io, mica lì dove sei te!
- Ma tu sei scemo! Si vede benissimo che questa nebbia qua è mia! Guarda il colore!
- Ma sei tu che sei scemo! A me quella nebbia lì mi sembra proprio bianca come quella mia che c'ho qua!
- Sì ma quella qua è diversa, perché questa è mia!
- Porca miseria, ma quale nebbia dici, perché io non vedo niente!
- Per forza, scemo, c'è nebbia dappertutto!

Sorrido a occhi bassi, una scarpa inciampa nella mia, mi supera e sopra ha attaccato un corpo femminile e sopra un viso che si gira e mi chiede scusa. Sto per dire 'niente' ma lei si è già chiusa in bagno.
Penso.
A poco, in realtà. Mi chiedo solamente se la ragazza che ho appena visto è bella o no. Quasi immediatamente mi rispondo: sì. I contadini bresciani concordano 'figa, è figa'. Bene. Dopo aver conosciuto un altro meraviglioso essere del creato, torniamo alla realtà contingente, la rassicurante puzza di merda dell'Intercity Roma-Milano.


A un certo punto un'illuminazione, non è solo il treno, anch'io puzzo parecchio. Com'è possibile? Penso che la ragazza non è ancora uscita dal bagno. Dicevo com'è possibile sudare in treno? Come può essere che viaggiare in treno sia una delle attività umane più faticose? Eppure si sta sempre seduti. Non ci vuole granché. Eppure tutte le facce che si incontrano in treno sono stanche, addormentate o svegliestravolte. Saran passati dieci minuti e non è ancora uscita. In dieci minuti si può fare tutto quello che si può fare in un bagno, e di tempo te n'avanza pure. Fumare. Cagare. Cambiarsi un assorbente. Eventualmente anche scopare, ma era da sola. Dieci minuti in un bagno di un Intercity Roma-Milano? Con questo pensiero mi alzo in piedi e arrivo davanti alla porta. Nessun rumore, solo quello del treno.
Busso, timido. Niente.
Busso più forte. Niente.
Mentre riprovo dico ad alta voce 'Tutto bene?'. Niente.
Adesso urlo e busso 'SIGNORINA! STA MALE? SIGNORINA! SIGNORINA!
Si apre la porta di scatto
- Cosa cazzo urli?
- Scusa. È che eri lì dentro da molto, ho bussato, non rispondevi.
- Non rispondo perché non voglio essere trovata.
- Perché?
- Non ho il biglietto.
- Ah... per quello. Ma mi sembra che sia passato prima...
… e mentre parlo mi giro così, senza pensarci, come a confermare, come a dire guarda anche tu, nessun controllore in giro e invece no. Mi giro e vedo che sta arrivando.
- Sta arrivando.
- Cazzo.

Potrei chiudere la porta e basta. Lasciare lei dentro al bagno e io qui fuori. Invece nella sua fretta di chiudere la porta mi infilo anch'io nel bagno.


Ecco. Adesso siamo tutti e due nel bagno dell'intercity Roma-Milano.

(da un'idea di Paolo Li Volsi e Beppe Casales)
(continua?)

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