Conflitti. Conflitti. Conflitti.
Cerchiamo di evitarli, appianarli, trascurarli.
Troviamo giri di parole, eufemismi, ipocrisie per non ammetere, conoscere e riconoscere
il conflitto.
Il conflitto porta violenza, attrito, scontro e quindi: contatto.
Cerchiamo di evitare, allontanare, posticipare il contatto, perché può esserci dietro l'angolo un latente conflitto.
Il conflitto è vita. Il conflitto fa parte della vita.
Quello che non è naturale sono le persone che si trovano vagamente d'accordo su tutto, e se non siamo d'accordo facciamo finta che lo siamo che è meglio.
Che non ho voglia di stare a spiegare quello che penso, faccio prima a stare zitto.
Quello che non è naturale è che nell'ignorare continuamente il conflitto, abbiamo perso la capacità di andare alla radice dei problemi, abbiamo perso la curiosità di conoscere veramente quello che noi pensiamo sulle cose del mondo, abbiamo perso il gusto di sapere cosa pensano i nostri simili fratelli e compagni di strada sulle cose del mondo.
Gli stati hanno paura dei conflitti. Perché il conflitto porta spesso alla verità e alla coscienza.
Il conflitto prevede coraggio: il coraggio di portare un punto di vista. Un'idea che si scontra con un'altra idea.
La scintilla fa luce.
L'ossigeno tra le persone scatena il fuoco.
Buon fuoco.
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