19/04/10

DIRITTO ALLA SALUTE

Penso che il cervello ci sia stato dato per dimenticare, non per ricordare. Una sofisticatissima macchina, miliardi di cellule per dimenticare soprattutto una cosa: il dolore. Ogni volta che stiamo male, che ci succede qualcosa, anche la più piccola, rimaniamo sorpresi. Come se non ci fossimo mai fatti male prima d'ora, come se la condizione della salute fosse uno stato permanente, intoccabile.
E solo allora, quando stiamo male, magicamente ricordiamo il tempo che fu, quando stavamo bene, non avevamo nessun problema, nessun dolore, niente di niente. E invece guarda ora... mi fa male un dente, mi sono fatto un taglietto al dito, ho mal di stomaco... nei paesi occidentali.
Oh mannaggia... ho perso una gamba, non vedo più, ho le budella che mi escono dalla pancia... in Afghanistan.
I paesi occidentali esportano la democrazia perché pensano che la democrazia sia la forma di governo che possa garantire più delle altre i diritti umani. Quei diritti che dalla rivoluzione francese ad oggi sono scritti sulle carte. Ma c'è un diritto che supera tutti, senza il quale tutti gli altri diritti sono niente: il diritto alla salute.
In un paese in guerra, il diritto alla salute è automaticamente negato.
Lo sanno i due milioni e mezzo di afgani curati da Emergency.


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