A volte lo immagino il mondo anarchico mio. A volte ho il coraggio.
E allora parte il film in cui le persone coltivano il proprio orto e nel tempo libero che gli resta fanno quello che la loro intelligenza gli detta di fare. Alcuni inventano, altri vendono, altri ancora fanno quelli che custodiscono: sono quelli più pigri, ma servono tutti, perciò nessuna meraviglia.
Poi ci sono anche gli attori e i cantanti e i poeti e i danzatori, quelli servono quando si ha finito di lavorare la terra e le proprie attitudini. Quando le persone hanno finito di cenare, e si portano il vino in piazza o nei posti chiusi – se fa freddo. Allora c'è bisogno di storie da raccontare e da dirsi guardandosi in faccia. E pensa le risate che vengono! Che a qualcuno piace la storia e a qualcuno no, e allora si parte. Le persone iniziano a parlare della loro giornata e di quello che vedono sempre, e allora le persone si conoscono e si amano e si odiano e si prendono per il culo, mentre qualche musicista continua a suonare la colonna sonora. E c'è sicuramente quello che si lamenta, e nel giro continuo della gente troverà la risposta che cerca, l'uomo che si lamenta più di lui ed è probabile che si mettano insieme, mentre l'attore prende nota per il prossimo pezzo che farà ridere molti dei presenti.
Il mio mondo anarchico ha solo una controindicazione: che tutti si prendano la responsabilità di loro stessi, della loro felicità. È un mondo in cui non può esistere la frase: 'è così, l'hanno deciso loro, non possiamo farci niente...'. Tutto quello che ti tocca è affare tuo, con tutto il bene e tutto il male che ne viene. Non puoi delegare. È responsabilità tua. Tocca a te. È molto più difficile. Ma penso anche molto più bello.
È il mondo anarchico mio. In cui le persone si parlano.
Si potrebbe iniziare da quello.
2 commenti:
controindicazione? perchè?
è da quando ho tredici anni che voglio decidere della mia vita, l'ho sempre ritenuta una fortuna, il poter decidere, scegliere, farmi le mie scelte (i cazzi miei) e non riesco, proprio no, a vivere questa scelta come una controindicazione, uno svantaggio...
ciò che mi interessa lo decido io, e siccome mi interessa il me stesso, il me stesso lo decido io...semplicissimo sillogismo
step979@hotmail.com
hai ragione step. la parola controindicazione è sbagliata.
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