19/01/12

L'ULTIMA LETTERA DI CHE GUEVARA A SUA FIGLIA


15 febbraio 1966



Cara Hildita,

ti scrivo oggi, ma la lettera ti giungerà molto dopo la tua festa; ma voglio che tu sappia che mi ricordo di te e spero che tu stia passando un compleanno molto felice. Ormai sei quasi una donna, e non ti si può scrivere come a una bambina, raccontando stupidaggini e piccole bugie.

Devi sapere che sono lontano e starò molto tempo distante da te facendo ciò che posso per lottare contro i nostri nemici. Non che sia granché, ma è sempre qualcosa e credo che potrai essere sempre orgogliosa di tuo padre come io lo sono di te.

Ma ricordati che occorreranno ancora molti anni di lotta e che, anche se sei una donna, dovrai anche tu fare la tua parte. Nel frattempo devi prepararti, essere molto rivoluzionaria, il che significa alla tua età imparare molto, quanto più è possibile ed essere sempre pronta ad appoggiare le cause giuste. Poi, obbedisci alla mamma e non credere di poter fare tutto prima del tempo. Verrà anche per te il giorno.

Devi lottare per essere fra le migliori a scuola. Migliore in tutti i sensi, e sai quello che intendo dire: nello studio e nell'attitudine rivoluzionaria, cioè devi avere buona condotta, serietà, attaccamento alla rivoluzione, cameratismo ecc.

Io non ero così quando avevo la tua età, ma vivevo in una società diversa in cui l'uomo era nemico dell'uomo. Oggi tu hai il privilegio di vivere in un'altra epoca e devi esserne fiera.

Non ti dimenticare di dare un'occhiata a casa per vigilare sui tuoi fratelli ed esortarli a studiare e a comportarsi bene, specie Aleidita che ti ascolta molto come sorella maggiore.

Bene, cara, e ancora, passa un felice compleanno. Abbraccia la mamma e Gina, ti stringo in un grande e fortissimo abbraccio che deve valere per tutto il tempo che non ci vedremo.



Papà

Nessun commento: