08/08/11

GENOVA DI VITA

Sono a Genova da un anno e mezzo. E voglio rimanerci a lungo per almeno un motivo. Non è il mare, non il porto, non la lanterna, non la focaccia.
Genova è l'unica città che ho vissuto in cui lo spazio pubblico, la strada, le piazze e i vicoli, sono spazi di vita. A Genova la piazza non è (solo) un luogo di conformismo, moda, buon senso e buona educazione. La piazza e i vicoli sono luoghi di vita esattamente come le case. Le case delle città di tutta italia in cui si consuma tutto: l'amore, il sesso, la famiglia, la violenza, gli sbagli, le risate e il cibo. Le case di tutta italia che sono fortezze di vita chiusa, e quindi vita a metà. Le case con le tende tirate, dove ci si prepara per la vita pubblica.
La vita non è pubblica né privata. La vita è vita.
Ed ecco Genova allora (dove la privacy nelle case è quella stessa di Venezia: se qualcuno starnuta lo senti, figuriamoci chi scopa). Le persone nei vicoli e nelle piazze vivono, vivono e basta, ci sono quelli che pensano di sapere come vivere, e li vedi, poi ci sono altri, che hanno un loro modo, che nessuno gli ha detto come si vive, e loro ne hanno trovato uno, che magari in altre città non sarebbe bastato, ma a Genova sì, a Genova va bene. E poi ci sono quelli che il modo di vivere lo stanno ancora cercando, ma anche quelli vanno bene. Va bene tutto.
Perché qui lo spazio pubblico è pubblico veramente. E' di tutti.

2 commenti:

paolo ha detto...

è bello ciò che scrivi di Genova, l'esatto contrario di quanto pensano in molti. io stesso che ci vivo non sono mica sicuro sia vero, ma il modo in cui lo affermi, beh, mi affascina.
comunque via di qui non si va, ci morirò.
manco una settimana e ho la saudade.
ti ho visto e apprezzato a BCC e sono venuto a cercare il tuo blog.

saluti.

Beppe Casales ha detto...

grazie Paolo. già solo il fatto che tu dica 'via di qui non si va', qualcosa vuol dire...