28/08/10

PADOVA INFAME

dal ilGazzettino.it

Padova. Altri due giovani gay aggrediti a
calci e pugni e insultati: «Froci di merda»

di Alberto Rodighiero
PADOVA (28 agosto) - Ancora omofobia a Padova. Altri due giovani gay in ospedale dopo un’aggressione mentre erano appartati in auto. La città del Santo non è solo la patria dei "pacs alla padovana", del Pride village, della tutela delle differenze e delle battaglie per le libertà personali. Una volta in più mostra il suo lato oscuro fatto di intolleranza e violenza. Com'era già accaduto a giugno quando in piena notte, nel cuore del centro storico, due ragazzi che camminavano abbracciati erano stati pesantemente insultati e presi a calci e pugni da un ultrà, ora ritorna la violenza. Cieca, stupida, senza motivo.

In questo caso, a fare da sfondo alla vicenda è l’area alla periferia della città attorno all'inceneritore: in zona industriale, luogo di incontri omosessuali conosciuto in tutto il Veneto. A lanciare l'allarme, che è anche una denuncia, ci pensa direttamente una delle vittime dell’aggressione, che si affida al profilo Facebook di Alessandro Zan, il segretario regionale dell'Arcigay e assessore all'Ambiente del Comune di Padova. Lo stesso Zan che per anni si è battuto (con successo) per l'istituzione del "registro comunale delle coppie di fatto". Enrico Bertelli, che gestisce un noto bar del centro storico, descrive così, l'agguato di cui è stato vittima mercoledì scorso: «Ore 1.30, aggressione in zona inceneritore. Io e il mio amico D.C. aggrediti da 3 napoletani a calci e pugni al grido "froci di merda". Al 112 il poliziotto mi fa: "Ma lei che ci fa nelle zone buie a quest'ora?". Dopo mezz'ora di attesa decidiamo di andare in centrale. Fortunatamente eravamo riusciti a fuggire: 10 giorni di prognosi a lui, 3 a me».

Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri, che nelle ultime ore hanno visionato alcune immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza presente nella zona. Non è escluso che i tre volessero rapinare i due omosessuali. Secondo il barista, invece, si sarebbe trattato di un agguato squadrista in piena regola che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, se i due ragazzi non fossero riusciti a darsi rapidamente alla fuga.
Una vicenda che ha già suscitato dibattito sulla rete. La seconda aggressione di questa calda (anche per le polemiche) estate in una città che si è sempre dimostrata aperta nei confronti della comunità omosessuale. Non è infatti un caso che già nel 2002 Padova abbia ospitato il Gay Pride. E non è affatto un caso che a sedere in giunta sia proprio il segretario dell’Arcigay Zan, che della lotta per i diritti e per le libertà personali da sempre ha fatto la sua bandiera.

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