Chi dà colpi di piccone contro il privilegio è l'uomo della rivoluzione.
Chi partecipa alla soluzione dei problemi della produzione e dello scambio con sicura competenza, con maturata esperienza e con onesto animo è l'uomo della rivoluzione.
Chi dice chiaramente il proprio pensiero senza cercare applausi e senza temere le collere è l'uomo della rivoluzione.
Il nemico del popolo è il politicante, il parolaio che esalta i calli per dispensarsi dal farseli.
Dittatura del proletariato è concetto e formula equivoca e assurda.
Il proletariato deve sparire, non governare.
Il proletariato è proletariato perché dalla culla alla tomba è sotto il peso dell'appartenenza alla classe più povera, meno istruita, meno passibile d'individuale emancipazione, meno influente nella vita politica, più esposta alla vecchiaia e alla morte precoce.
Che cosa permane allo sparire delle classi? Rimangono le categorie umane: intelligenti e stupidi, colti e semi-incolti, sani e malati, onesti e disonesti, belli e brutti, ecc.
Il problema sociale, da classista, si farà problema umano.
Allora la libertà sarà in marcia e la giustizia sarà già concretata nelle sue principali categorie.
La rivoluzione sociale, classista nella sua genesi, è umanista nei suoi processi evolutivi.
Chi non capisce questa verità è un idiota. Chi la nega è un aspirante dittatore.
Camillo Berneri, 29 agosto 1936
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