Il 22 maggio 2010 gli anarchici italiani manifesteranno a Roma. Il primo comunicato ufficiale lo si può leggere qui:
http://www.facebook.com/toNon è un fatto da poco che in Italia, di questi tempi, per le strade di Roma possano sventolare centinaia di bandiere anarchiche. Ma il fatto veramente importante è che il 22 maggio si incontreranno persone che lavorano ogni giorno per una cosa grande. Forse pochi, e chissà quanto pochi, lavoriamo ogni giorno.
Io lavoro perché penso che la liberazione delle nostre vite, la possibilità della felicità per tutte le persone che vengono a questo mondo, abbia le stesse caratteristiche di una storia d'amore.
Ed è per pazzo e rabbioso amore che vivo e lavoro.
Anche se non ne ho uno, penso che sia proprio come per un figlio.
L'attesa di vederlo crescere è divorante, ma ogni piccolissimo progresso è una conquista sudata e sperata e goduta non come un miracolo, ma come la vita si suppone debba essere, gradino dopo gradino, un passo verso una felicità senza aggettivi. La felicità che per ognuno è diversa.
Con tuo figlio non puoi delegare, non puoi lasciare alla fortuna, non puoi non sbagliare. Puoi solo essere a volte debole a volte forte. Puoi essere totalmente umano come lo è lui.
Un figlio ha bisogno di tempo per capire, per prendere una strada non giusta, per camminare, per ascoltare e poi magari dire. Con una certezza: la vita vera produce cambiamenti in altre vite, che produrranno a loro volta altri cambiamenti.
Tutto questo non è per fare un inno alla vaghezza dei sentimenti. Tanto più è preciso il nostro amore, tanto è più efficace e splendido. Tutto questo per dire che l'amore è strana fatica/non fatica. La dedizione e l'attenzione fanno parte del giochetto. Continuamente. Non ci può essere egoismo, avidità, acquiescenza e indifferenza in una storia d'amore. Per definizione.
Perciò. Perciò chi tiene ai figli suoi e a quelli che verranno, il 22 maggio (che sarà uno splendido sabato romano dall'aria dolce) se non potrà essere presente nelle strade di Roma, provi almeno a sorridere e pensare:
ci sono state e ci saranno sempre persone in questo mondo che pensano che la felicità propria non è niente se non è anche la felicità dell'altro.
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