03/09/09

A VENEZIA IL FESTIVAL MOSTRA UN VECCHIO FILM CHE SI INTITOLA FASCISMO


I grandi nomi dello spettacolo italiano, a fine luglio a Roma, si davano appuntamento per le proteste contro i tagli alla cultura a Venezia, per il festival del cinema. Occasione di incontro e di visibilità insieme.
Oggi 2 settembre, all'inaugurazione della mostra, a manifestare eravamo 70 persone. 60 delle quali studenti universitari e attivisti dei centri sociali italiani. Una decina di attori. Due o tre cani sciolti come il sottoscritto, e Zeropuntotre. Gli altri? Ma questo è un altro problema.
Andiamo a manifestare con palloncini neri e fogli A3 che recitano in pennarello nero: precari e lavoratori dello spettacolo, e altri slogan simili. Ripeto, siamo una settantina. Tra noi e il tappeto rosso c'è circa un chilometro e in mezzo due-trecento poliziotti. All'altezza dell'hotel Des Bains ci fermiamo. Poliziotti in antisommossa. Appena qualcuno tenta di entrare nell'hotel (volevamo fare una conferenza stampa, impeditoci qualunque modo di dire qualcosa) la risposta immediata sono due o tre cariche con manganellate. Feriti un ragazzo e una ragazza.
Una piccola nostra femminile delegazione davanti al tappeto rosso viene fermata dalla polizia. Volevano alzare alle telecamere i cartelli che dicevano: lavoratore precario dello spettacolo. Portate via di peso.
Sembrava di essere al G8 invece si era alla festa del cinema di Venezia. Gli interlocutori dei cittadini e dei lavoratori dello spettacolo sono i manganelli.
Mi prende dentro una tristezza che non riesce a esprimersi se non nel raccontare solo ciò che è successo. E come siamo arrivati fino a qui? A voi.

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